Acido Lattobionico: l’attivo per cui avrai il tuo prossimo colpo di fulmine
Immagina un attivo:
- Antiossidante quanto la Vitamina C e la E (ma molto più stabile di loro)
- Più idratante della glicerina (punto di riferimento per l’idratazione).
- Super-antirughe, perché stimola la produzione di collagene, acido ialuronico e altri glicosamminoglicani, rendendo il derma più spesso, inibendo le metalloproteinasi e modulando la cheratinizzazione della pelle.
- In grado di rinforzare la funzione barriera della pelle creando un vero e proprio film protettivo che dona alla pelle un effetto liftante
- Tollerato da tutte le pelli, anche quelle più sensibili e soggette a dermatite atopica e rosacea
- Non fotosensibilizzante e quindi utilizzabile tutto l’anno.
Questo ingrediente esiste, si chiama Acido Lattobionico.
È conosciuto da molto tempo, è ben studiato, ha un’ottima letteratura scientifica che ne comprova la sua efficacia, tanto che viene tradizionalmente utilizzato per mantenere al meglio gli organi prima del trapianto, proprio per la sua ottima capacità antiossidante, idratante e l’estrema delicatezza.
Come viene presentato di solito l’acido lattobionico
Se avete sentito parlare di lui probabilmente vi è stato presentato come un polidrossiacido o come la nuova generazione degli Alfaidrossiacidi (di cui il più famoso è l’acido glicolico, che non sempre è ben tollerato). Viene spesso definito come un acido esfoliante delicato e adatto anche alle pelli sensibili.
Cos’è quindi l’acido lattobionico?
Quando l’ho chiesto su Instagram qualcuno mi ha detto:
Forse deriva dal latte di una mucca bionica?
O ancora è quello che mangia a colazione la donna bionica (chi di voi se la ricorda?)

È un polidrossiacido?
Vediamo cosa dice la scienza.
È un idrossiacido, come lo sono gli alfa, i beta e i polidrossiacidi, ma appartiene alla famiglia degli aldobionici (detti anche acidi bionici). Non è un poli-idrossiacido (PHA) ma un acido aldobionico (ABA). L’acido lattobionico è formato quindi dall’Acido Gluconico (un polidrossiacido) e dal Galattosio (uno zucchero del latte). Ma ci sono veri polidrossiacidi usati in cosmetica? Sì, come il Gluconolattone.
È esfoliante?
Dopo un’analisi della letteratura scientifica, tra tutte le attività mirabolanti che l’acido lattobionico ha dimostrato scientificamente di avere, quella esfoliante non è documentata. Vi capisco se vi sentite delusi.
Un’osservazione clinica non pubblicata di Van Scott suggerisce che possa promuovere il turnover cellulare, ma questa capacità esfoliante necessita di ulteriori approfondimenti.
In effetti, mettereste un organo come il cuore o il fegato a mollo in un esfoliante tipo acido glicolico? Forse no.
Il lattobionico e sue attività
Antiossidante
I radicali liberi sono davvero nemici della salute e della bellezza della nostra pelle. Per questo è sempre una buona idea utilizzare cosmetici che contengono attivi antiossidanti. L’Acido lattobionico ha un potere antiossidante pari a quello della Vitamina C e della E ma è decisamente una molecola più stabile delle altre due.
Idratante
L’Acido lattobionico, così come il PHA e gli AHA, riesce a migliorare la qualità dello strato corneo, riducendo la perdita di idratazione della pelle (TEWL). L’acido lattobionico, però, a dispetto degli AHA è molto più delicato e più idratante. Crea un vero e proprio film protettivo sulla pelle, ristabilendo la barriera cutanea e calmando la pelle infiammata, perfetto per pelli con couperose o che subiscono peeling con acidi potenti o microdermoabrasioni.
Antiage
L’acido lattobionico stimola la produzione di collagene e acido ialuronico. Se utilizzato all’8%, inibisce le metalloproteinasi, enzimi che causano perdita di elasticità e diminuzione di collagene, provocando rughe.
Acidificazione della pelle
L’uso di prodotti acidi porta grandi vantaggi in molte patologie cutanee, come dermatosi infiammatorie e dermatite atopica. L’Acido lattobionico si è dimostrato in grado di riacidificare la pelle senza irritarla, migliorando le funzioni della pelle.
Percentuali d’uso
In letteratura si legge che per essere efficaci ABA e PHA (e quindi anche l’Acido Lattobionico) devono essere utilizzati ad almeno il 5%. Un’emulsione al 6% si è dimostrata più idratante dell’acido glicolico. All’8% agisce sulle metalloproteinasi e quindi sul fotoinvecchiamento. Le concentrazioni efficaci arrivano fino al 10%.
Conclusioni
Sono certa che anche voi vi siate innamorati perdutamente dell’Acido lattobionico. Io, dopo averlo scoperto, l’ho voluto in una mia formula, nel siero Bionic Hydralift, che lo contiene all’8%.Bibliografia:
- Baumann Leslie S. (2019). Lactobionic Acid. Dermatology News, vol. 50, no. 4, Apr. 2019, p. 34.
- Yu, Ruey & Scott, Eugene. (2004). Alpha-hydroxyacids and carboxylic acids. Journal of cosmetic dermatology. 3. 76-87. 10.1111/j.1473-2130.2004.00059.x.
- Algiert-Zielińska, Barbara & Mucha, Paulina & Rotsztejn, Helena. (2018). Lactic and lactobionic acids as typically moisturizing compounds. International Journal of Dermatology. 10.1111/ijd.14202.
- Tasic, Marija & Lukic, Milica & Savic, Snezana. (2019). A 10% Lactobionic acid‐containing moisturizer reduces skin surface pH without irritation—An in vivo/in vitro study. Journal of Cosmetic Dermatology. 18. 10.1111/jocd.12908.
- Penazzi G, Delsignore G. (2011) Acido Lattobionico, un nuovo poli-idrossiacido per la cura della pelle. Cosmetic Technology
- Green AB, Wildnauer HR, Edison LB (2007) Lactobionic Acid – a Novel Polyhydroxy Bionic Acid for Skincare Neostrata Co Inc, Princeton, NJ, USA