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Ma bisogna mettere la protezione solare anche in inverno?

| Marilisa Franchini
SPF sì o no in città in inverno? Oggi vi aiuterò a fare la vostra scelta

Non voglio rispondere a questa domanda con un No o con un secco, anche perché tra l’altro non avrebbe gran senso, ma voglio spiegarvi come stanno le cose ad oggi (secondo la scienza) in modo che possiate decidere cosa è meglio per voi.

Partiamo dal fatto che il sole emette molte radiazioni, le più nocive per noi sono i raggi UVB e UVA. Se vuoi approfondire la differenza tra i due ti lascio qui il link a un mio vecchio articolo.

Ma per farla breve gli UVB, la cui presenza si avverte facilmente, perché sono responsabili della sensazione di calore, sono quelli che provocano eritemi e bruciature (oltre che l’abbronzatura) e qui da noi sono molti di più in estate che in inverno. I raggi UVB possono causare alcuni tumori della pelle (come basaliomi, carcinomi squamocellulari nonché cheratosi attiniche) ma in realtà sono i raggi UVA quelli più pericolosi e subdoli.

I raggi UVA sono presenti praticamente nelle stesse quantità sia in estate che in inverno, filtrano attraverso le nuvole e i vetri e anche se la loro presenza si avverte poco i loro danni sono ingenti e si manifestano dopo molti anni attraverso l’invecchiamento precoce della nostra pelle (rughe e macchie) e tumori della pelle come il melanoma.

Se una volta conoscevamo maggiormente i danni dati dagli UVB e si diceva alle persone di proteggersi con un buon SPF durante l’estate e le vacanze, con il tempo la scienza ha iniziato a capire quanto i raggi UVA potessero essere pericolosi. Infatti, oggi si consiglia di utilizzare protezioni solari che riportano oltre all’SPF anche la scritta UVA all’interno di un cerchio in modo da esser sicuri di proteggersi anche da questi raggi.

uva e uvb

Ma come facciamo a sapere nella città in cui ci troviamo quanti raggi ci saranno oggi e quindi quanto o se è il caso di proteggerci?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità utilizza l’UV Index come misura per far capire alle persone quanto è alto il fattore di rischio di procurarsi dei danni dati dai raggi UV in determinato posto a una determinata ora.

Oggi come oggi è facile trovare l’UV index in molti servizi meteo e si indica con dei valori che vanno dallo 0 (rischio basso) a 11+ (rischio estremo).

L’indicazione della WHO è quella che con un UV index uguale o superiore a 3 è bene proteggersi dal sole, con protezioni solari, cappelli, vestiti e ovviamente stando all’ombra.

UV Index

Ricordatevi però che l’UVindex non tiene conto che la neve riflette tantissimo i raggi e quasi li raddoppia, ma anche la sabbia, il cemento, l’acqua del mare o di un lago riflettono molti raggi. Così come con l’altituidine ogni 1000 metri i livelli di UV aumentano del 10%. Sebbene le nuvole spesse siano in grado di bloccare molti raggi UVB (ma non gli UVA), le nuvole leggere e sottili grazie al fenomeno della dispersione possono aumentare la quota di raggi UV che cadono sulla terra e quindi sulla nostra pelle.

La Skin Cancer Foundation non è però d’accordo con la WHO e dice che i messaggi associati agli UV Index bassi dovrebbero venire modificati perché quanto velocemente ci si scotta dipende dal tipo di pelle e poi se si rimane all’aperto per molte ore anche con UV Index basso ci si espone a molti raggi solari. Molte persone anche non necessariamente con la pelle bianchissima possono scottarsi anche con UV Index bassi.

DANNO CUMULATIVO

Quello che non si pensa è che i danni che vediamo sulla nostra pelle oggi sono il risultato dei danni cumulativi che ci siano procurati giorno per giorno esponendoci al sole nel corso di tutta la nostra vita. È vero che la nostra pelle riesce in parte a riparare a questi danni, ma quando i raggi solari e quindi i danni diventano troppi la nostra pelle non ce la fa più. E poi con l’aspettativa di vita che aumenta sempre più e il maggior numero di raggi che arrivano sulla terra a causa del riscaldamento globale è importante cercare di non esporre troppo la pelle al sole.

Non è necessario utilizzare protezioni alte come l’SPF 50 o 50+ tutto l’anno anche in inverno in città (quando i raggi UVB sono pochi), che posso capire possono essere poco piacevoli sulla pelle, anche perché possono essere abbastanza pesanti, ma è importante applicare costantemente la protezione solare anche in inverno quando si sta all’aperto fa in modo che il danno cumulativo non peggiori in modo considerevole.

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Lehmann, M., Pfahlberg, A. B., Sandmann, H., Uter, W., & Gefeller, O. (2019). Public Health Messages Associated with Low UV Index Values Need Reconsideration. International journal of environmental research and public health, 16(12), 2067. https://doi.org/10.3390/ijerph16122067

https://www.cdc.gov/cancer/skin/basic_info/prevention.htm?fbclid=PAAaacM-LPjgU6_fl_McQ4n6uQht4qEyIVIRpXj23k-rdO9CTUeBV3aC1VrTk%23


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